“Dove vaghi vecchia signora? Su e giù dove la gente dimora!”
A voi brava gente del verde pianeta la recensione, personalissima, di un altro gioco abbastanza datato: ma non posso esimermi in quanto sentimentalmente molto legato a questa serie. Dopo l’abbandono dell’Amiga, infatti, un amico mi mise davanti agli occhi il primo capitolo, Thief, the dark project, un gioco all’epoca rivoluzionario (si parla del 99: il secolo scorso!), rialzandomi dalla sedia scivolai sui litri della mia stessa bava colata sul pavimento. La successiva botta alla testa segnò l’inizio della “scimmia” tecnologica causando l’istantanea decisione di acquistare il mio primo PC: il mitico AMD K6 3d now! 400Mhz (o era 450?) dotato di 128 mb di RAM (uno sproposito: il negoziante stesso si oppose…incredibile!), la allora potentissima scheda video ASUS (evviva!!!!) 1800v da 32mb di memoria video e sistema di casse Cambridge surround 4.1 della creative (per i tempi era un vero mostro!). La scheda madre era una gigabyte di cui non ricordo il modello, mi ricordo benissimo il prezzo: 3 milioni e 800 e rotte mila lire (in pratica 3 stipendi di quel periodo. se ci ripenso mi sento mancare.). Mi riferisco al prezzo del PC completo non della scheda madre.
Tutto questo preambolo, di cui una mazza v’importa, per dirvi che ho seguito con attenzione tutte le vicende del mitico Garrett. Già perché in thief il giocatore impersona questo simpatico maniaco dell’ordine, della pulizia e soprattutto della discrezione. Garrett è un ladro che vive in un mondo di tipo medioevale, ma un ladro di quelli con gli attributi di dimensioni esagerate. Maestro delle tenebre egli scivola nascosto agli occhi degli inconsapevoli esseri umani, la sua lama saetta nel buio mentre incide la gola di chi ha voluto guardare nella tenebra, le sue dita sono agili strumenti che rendono inutili le goffe difese alzate da coloro che sono soliti rinchiudere la propria esistenza in una parvenza di sicurezza, i suoi occhi scrutano da oscuri anfratti la vita che le sue vittime credono di possedere, il suo volto è stato visto solo da chi più non può raccontare, le sue frecce sibilano nell’aria come infallibili condanne a morte volute dagli dei…….mmmmh sembro il cantante dei manowar…….diciamo che avete un’idea del personaggio, giusto? Non è cattivo, gli piace solo starsene sulle sue e se gli rompono le scatole, invece di fare tanti discorsi, siccome è un tipo pratico, ha la tendenza a compiere azioni di protesta quali il taglio della gola, la classica freccia piantata nel collo e via discorrendo. Naturalmente, essendo come detto un tipo preciso ed ordinato, non gli piace lasciare i cadaveri in bella vista (che poi la brava gente si spaventa a vederli): quindi di solito quando crea questo tipo di confusione rimette tutto a posto gettando i corpi nelle fogne, nei fossati, o semplicemente in angoli bui dove nessuno va mai a guardare (probabilmente perché si rischia d’incontrarlo!).
Quasi dimenticavo: a volte anche Garrett è di buon umore e per esprimere questa sua gioia e condividerla con il mondo, si limita a prendere la gente a manganellate sulla nuca. Che bontempone! Ce ne fosse di gente così di compagnia!
Ad ogni modo lanciando il gioco ci si ritrova immersi in un puro “stealth game” con qualche elemento fantasy (difatti incontrerete anche chierici e maghi). Come già la sessione di allenamento introduttiva ci fa capire, lo scontro fisico e la violenza pura sono da evitare, specie ai livelli di difficoltà più alti. Imperativo giocare d’astuzia e furtività: a livello medio bastano un paio di spadate ben assestate per porre fine alla carriera malavitosa di Garrett, meglio puntare sui suoi veri punti di forza. Il miglior aiuto per giungere allo scopo viene dato dalle ombre (non la vostra però, se viene individuata son dolori!), muovendovi fra le tenebre potete passare inosservati anche nei luoghi più affollati e giungere indisturbati al vostro obiettivo di turno. Un apposito indicatore in basso al centro indica costantemente il vostro grado di esposizione alla luce. Oltre alla possibilità di spegnere preventivamente candele e torce per creare l’ambiente ideale (è un romanticone in fondo), Garrett può accucciarsi, appiattirsi contro le pareti trattenendo il respiro o arrampicarsi tramite appositi guanti chiodati. Il tutto per risultare il meno appariscente possibile. Dovrete inoltre fare attenzione a non lasciare segni del vostro passaggio od eliminarli accuratamente, in particolare cadaveri visibili e tracce di sangue. Aumentando la difficoltà aumenteranno anche gli elementi che i PNG noteranno che potranno comprendere anche porte o serrature aperte ed oggetti spostati al vostro passaggio. Più elementi di sospetto lascerete in giro più innervosirete le guardie o gli altri abitanti della “ridente” cittadina, e conseguentemente sarà arduo riuscire a passare inosservati senza prendere delle sonore mazzate. Nel caso attiri troppo l’attenzione su di se, il funambolico ladro/assassino, dispone di sfere esplosive che creano una forte luce accecando momentaneamente i presenti e creando una possibilità di fuga indisturbata.
Come la luce anche il rumore può essere, a seconda dei casi, vostro alleato o nemico. In generale Garrett è un tipo piuttosto silenzioso. Attivando l’apposita modalità furtiva potrete avvicinarvi a chiunque e manganellarlo, borseggiarlo, ucciderlo, fargli le linguacce, mettergli fialette puzzolenti in tasca, etc. etc. In questi casi chiaramente è bene evitare qualunque rumore ed in special modo fare attenzione al tipo di superficie su cui si cammina: Erba, ferro, pietra, legno causano rumori più o meno intensi mentre ci camminate sopra. In altri casi può invece essere utile provocare rumore come diversivo. Questo può essere fatto con una bella “freccia del caos”, che dove piglia fa un casino degno del mio vicino di casa napoletano a capodanno, o tramite il semplice lancio di oggetti di uso comune di cui il gioco è pieno (piatti, bicchieri, candelabri, e quantaltro). C’è un motore fisico, non eccezziunale ma fa il suo dovere. Altro rumore utile è quello fatto da altri che vi permetterà spesso di determinarne la posizione approssimativa, specie se avete un buon sistema sonoro.
La tipologia di creature con cui avrete a che fare è piuttosto varia: umanoidi di moltissimi generi (abitanti comuni, guardie, uomini-ratto, delinquenti vari, invasati religiosi, etc. etc.), non-morti (zombie e fantasmi) ed altre creature strane disseminate nel gioco.
Accederete alle varie missioni girando per la città, qui incontrerete vari negozianti ricettatori, un sacco di gente strana che potete derubare, molte costruzioni in cui potrete entrare (attenzione alle insegne delle caserme delle guardie!) e trovare oggetti interessanti o passaggi segreti. I citati guanti chiodati vi permetteranno di arrampicarvi sulle pareti ed accedere a varie aree di gioco quindi girate col naso all’insù (ma non andate a sbattere contro qualche guardia).
L’atmosfera è buona per merito di tutti questi elementi uniti ad una grafica piacevole. Imparando a sfruttare al meglio l’inventario si può uscire da situazioni pericolose con conseguente esaltazione adrenalinica. Si può essere ladri e gentiluomini ma anche delle entità maligne e subdole a discrezione dell’etica del momento. Con piacere v’informo che non si è quasi mai obbligati a risolvere le situazioni in un solo modo ed in generale anche la possibilità di vagare per un po’ in città risulta gradita.
Qualche difettino: poche innovazioni, ma stiamo parlando del primo “stealth” game della storia. Mi sta un po’ sull’anima il fatto che si affoghi nell’acqua profonda (maremma imbiancata! Questo qui ti si attacca al lampadario e t’infila un coltello in gola e neanche sa nuotare!!!) e anche se i guanti per arrampicarsi sono tosti mi manca il mitico rampino con la corda.
Mettendo insieme tutto direi che riesce nel suo scopo: è coinvolgente e mi fa anche piacere che nonostante l’età sia ancora fra i primi 5 giochi di azione in una nota rivista di giochi per PC.
A sto giro non metto voto perché non sarei obiettivo. Troppi ricordi…..
“Dall’ombra veniamo e nell’ombra torneremo. Tutti.”