Qualche link informativo per chi non ne sapesse nulla:
http://it.wikipedia.org/wiki/John_Titor
http://www.cosenascoste.com/John-Titor/
http://www.johntitor.com/ (in inglese)
Moderatori: thrantir, `knives`
Fisica dei quanti
Titor disse anche che l'interpretazione multiverso del modello Everett-Wheeler della fisica quantistica è corretto.
Ora per i fisici: Il paradosso del nonno è impossibile. Infatti tutti i paradossi sono impossibili. La teoria dei mondi paralleli è corretta. Tutti i possibili stati quantici, eventi, possibilità e conseguenze sono reali, e accadono realmente. La probabilità che qualsiasi cosa avvenga da qualche parte in qualche momento del superverso è il 100%. Per tutti gli scienziati, se il gatto di Schrödinger avesse una macchina del tempo, potrebbe perfino non essere affatto nella scatola.
ho appena finito di leggere la pagina sul wiki, è premettendo che non ci credo.. mi chiedo, ma da perchè mandano un soldatino a prendere un pc quando se davvero hanno la macchina del tempo possono evitare di far finire il mondo in quella catostrofe?
La prima obiezione che può venire in mente, parlando di viaggi nel tempo, è una cosa di questo tipo: “Ma se io viaggio indietro nel tempo ed uccido mio padre prima che mi concepisca, io sparisco all'istante?” E' una delle domande che più frequentemente sono state poste a John Titor. La risposta è stata sempre la stessa: no. Titor, infatti, spiega come questo non sia possibile tirando in ballo le worldlines, parola che potremmo tradurre con “linee temporali”, o, più letteralmente, “linee di realtà”. Titor ci spiega che l'evolversi della realtà è determinato dalle scelte. Facciamo un esempio: per salire a casa mia al quinto piano ho due scelte: fare le scale o prendere l'ascensore. La prima scelta, un particolare giorno della mia vita, mi fa arrivare sano e salvo; la seconda causa la mia morte, perché, quel giorno, l'ascensore ha un malfunzionamento, precipita e si schianta al suolo. A seconda della scelta da me compiuta a questo bivio, io continuo a vivere o no. La mia scelta ha determinato una biforcazione, che ha generato due worldlines, due realtà temporali differenti: una in cui sono ancora vivo, una in cui sono morto. E', questo, un discorso che molto assomiglia a quello degli universi paralleli. Il viaggio nel tempo, spiega Titor, soprattutto quello a ritroso, non può determinare cambiamenti nella linea del tempo del viaggiatore, qualunque cosa faccia, in quanto essa è ormai fissata e stabilita, determinata da scelte già compiute. Questo spiega anche il perché egli si riveli: la sua realtà ormai è decisa, egli non è tornato indietro nel tempo per cambiare il suo futuro avvertendoci dei fatti a venire in modo che noi possiamo evitarli. Egli non può cambiare il suo presente, ma noi possiamo cambiare il nostro futuro.
In conclusione, che John Titor sia un vero viaggiatore del tempo o no, la lezione che ci impartisce è grande. Come diceva Marco Porcio Catone, “Homo faber fortunae suae”, l'uomo è fautore del proprio destino. La palla passa dunque a noi.
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