di Aragorn il 05 feb 2007, 12:16
ROMA, 4 febbraio 2007 - Misure eccezionali. Lo stop del calcio si interromperà solo quando dal governo arriveranno garanzie normative e drastiche per far fronte alla violenza: sarà infatti il vertice di domani a Palazzo Chigi, che vedrà intorno al tavolo il Coni, la Figc e i ministri competenti, Mastella, Amato e Melandri, a decidere se il campionato potrà riaprire i battenti già dalla prossima settimana. Intanto il commissario Pancalli non fa marcia indietro sulla sospensione ("Ogni decisione è rinviata a dopo i funerali dell'ispettore ucciso a Catania") e domani mattina sarà ai funerali dell'ispettore Raciti, in programma a mezzogiorno, e a cui prenderanno parte anche i ministri dell'interno Giuliano Amato e delle politiche sportive Giovanna Melandri.
E' dallo Stato ora che il mondo dello sport vuole le risposte adeguate: il governo deve varare norme di carattere eccezionale. Questa la richiesta precisa che verrà presentata agli interlocutori istituzionali: tante le questioni allo studio. Il modello di riferimento torna a essere quello inglese, con inasprimento delle regole già esistenti. In primo piano il ripristino in toto del decreto Pisanu, con la flagranza differita e i processi per direttissima: saltano le deroghe alla legge antiviolenza dell'ex ministro degli interni. Ma si pensa anche a interventi penali rivolti alle tifoserie. Insomma un ventaglio di norme che i ministeri competenti stanno già mettendo a punto: un consiglio dei ministri è già fissato, come di consueto per venerdì, ma potrebbe essere anticipato a metà settimana.
A CATANIA Un lungo applauso. Così Catania ha accolto il feretro dell'ispettore capo Filippo Raciti all'arrivo al X Reparto mobile della polizia, dove è stata allestita la camera ardente. Fuori dal commissariato di Corso Italia, che espone bandiere a mezz'asta in segno di lutto, migliaia di persone, mazzi di fiori, bigliettini di solidarietà alla famiglia, tanta commozione e una sciarpa di un tifoso del Catania accompagnata da un cartoncino: "Questa sciarpa è un pezzo del mio cuore, adesso è solo per te". Il feretro, avvolto nel tricolore e portato a spalla dai colleghi di Raciti, è stato esposto per tutta la giornata nel salone principale del Reparto mobile. La città sembra spezzata in due parti, quella che soffre e si addolora per quanto avvenuto, e un'altra che invece prosegue nei festeggiamenti per la patrona Sant'Agata. A cinquecento metri, infatti, nella villa Bellini, la fiera che porta il nome della protettrice di Catania è in pieno fermento: le bancarelle sono prese d'assalto e i viali sono affollati di gente che passeggia. E domani identica "scissione": i funerali saranno celebrati alle ore 12 nella cattedrale, in contemporanea con il Pontificale della festa della patrona Sant'Agata. A celebrare la funzione saranno l'arcivescovo metropolita di Catania Salvatore Gristina e monsignor Paolo Romeo, nunzio apostolico in Italia. La cerimonia sarà trasmessa in diretta da Rai Uno. E domani, in concomitanza con i funerali di Catania, messe in suffragio dell'ispettore capo Raciti saranno celebrate anche nella chiesa di San Salvatore a Bologna e a Cagliari, dove nella chiesa Santi Giulio e Caterina sarà presente anche la squadra rossoblù.
LE INDAGINI - "Le idee le abbiamo e sono anche molto chiare". Nelle parole del procuratore generale di Catania, Giovanni Tinebra, il punto sulle indagini per individuare i responsabili della morte dell'ispettore capo Filippo Raciti. Idee sì, ma nomi no. Non ancora almeno. Perchè l'autopsia eseguita sulla salma di Raciti ha allargato il campo delle ipotesi. Gli esami hanno infatti accertato che la morte è sopravvenuta in seguito allo spappolamento del fegato, per emorragia. Il che significa che l'ispettore di polizia è stato colpito da un corpo contundente, presumibilmente un masso, che gli ha sfondato torace e addome mentre si trovava in auto, prima che l'auto stessa fosse centrata da una bomba carta. La circostanza amplia, e di parecchio, l'arco temporale su cui concentrare le indagini. "Se prima dovevamo controllare un arco di tempo compreso tra le 20.31 e le 20.34- ha sottolineato infatti il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa- adesso dobbiamo allargare il campo d'azione, anticipandolo almeno alle 20". Insomma, e indagini si fanno ancora più difficili ma intanto emerge che tra i 29 arrestati ci sono anche insospettabili, tra i quali i figli di due medici e il figlio di un poliziotto.
LA LETTERA DI PRODI - "Il sacrificio di suo marito e di vostro padre, l'ispettore capo Filippo Raciti, ha colpito e commosso l'Italia». Lo scrive il presidente del Consiglio Romano Prodi in una lettera inviata alla vedova Marisa Grasso e ai figli Fabiana e Alessio. Nella missiva il premier sottolinea che "è inaccettabile che una persona impegnata a fare il proprio dovere debba pagare questo con la vita. Anche per questo - continua il presidente Prodi - l'indignazione che ha avvolto il Paese non è meno forte dell' abbraccio col quale io e tutto il governo ci stringiamo a voi, a tutti i familiari e gli amici che hanno avuto il privilegio di voler bene al suò Filippo".
«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»