MILANO, 12 aprile 2007 - E’ uscito dalla clinica da un giorno appena, ma di starsene buono e tranquillo a casa DiegoMaradona non ci pensa proprio. Il primo atto ufficiale della ritrovata libertà dopo 14 giorni passati alla clinica Guemes di Buenos Aires per un’epatite da intossicazione alcolica (vi era entrato lo scorso 28 marzo), è stato quello di licenziare il medico personale, AlfredoCahe, colpevole di avergli "sconsigliato" di farsi dimettere, come invece ha preteso l’ex Pibe de Oro, firmando una carta nella quale dichiarava la sua intenzione di continuare le cure a casa. Ma sebbene la circostanza del licenziamento sia stata confermata dallo stesso dottore a Radio Del Plata, nelle parole del medico lo stato confusionale di Maradona appare evidente: "Quando gli ho chiesto se voleva che continuassi a seguirlo, mi ha risposto: "Dejate de joder (più o meno, 'vai a quel paese' in maniera meno elegante, ndr), andiamo a mangiare. Negli ultimi 30 anni episodi di questo tipo si sono verificati tantissime volte. Quindi, non lo so se sono ancora il suo medico o no".
PROBLEMI PSICOLOGICI - Nell'intervista, il luminare ha anche parlato delle reali condizioni del campione, a quanto pare tutt’altro che confortanti: "Fisicamente sta bene, ma mancano ancora delle valutazioni di carattere psicoterapeutico come una risonanza magnetica e una mappatura cerebrale per avere il quadro definitivo. Diego è sempre sedato e deve decidersi ad affrontare un percorso psicologico serio, che vada nel profondo della sua personalità e ripercorra gli anni della depressione, perché sono successe alcune cose di cui non posso parlare per motivi di privacy e altre che, invece, hanno una giustificazione". Cahe è rimasto accanto a Maradona per 31 anni, "senza mai prendere alcun onorario – ha concluso – ma adesso la cosa importante è che lui continui il trattamento, con o senza di me".
PASSIONE BOCA - La seconda decisione presa dal nuovo Maradona è arrivata per bocca dello stesso ex calciatore ai microfoni di TyC Sports: "Domenica andrò alla Bombonera a vedere Boca-River, perché fino a quando avrò vita, nulla mi impedirà di fare il tifo per i ragazzi. Comunque, sto bene e ho recuperato perché, grazie a Dio, mi hanno preso in tempo e adesso finirò il trattamento che mi hanno prescritto, ma non è vero che ho tentato di scappare dalla clinica". Tornando alla partitissima, Diego non ha potuto trattenersi da dare un consiglio (peraltro non richiesto) a Passarella sulla formazione da schierare: "Deve giocare con Ariel Ortega, uno che mi assomiglia molto perché vede il calcio nel mio stesso modo e poi potrebbe essere una delle sue ultime sfide contro il Boca". Quanto alla notizia, data dallo stesso Maradona, che la clinica avrebbe preteso da lui 16 mila dollari per le cure mediche, i responsabili della struttura hanno negato decisamente. "In relazione a quanto affermato da Diego Maradona – si legge in un comunicato ufficiale – la clinica Guemes precisa che le spese mediche sono state interamente coperte dalla polizza assicurativa del paziente, che è legato alla Swiss Medical".
VIDEO CHOC - Questioni economiche a parte, però, a fare scalpore sono le ultime immagini del campione un giorno prima di essere internato. Il video, trasmesso da "Los Profesionales de Siempre" (http://www.infobae.com/contenidos/31091 ... -y-fuera-sí), mostra Maradona in condizioni terribili: prima, visibilmente ubriaco in un casinò, appositamente chiuso per lui, con i fratelli che gli parlano e lui che non riesce a rispondere perché intontito dall’alcol, e successivamente in una stanza d’albergo, mentre tenta, invano, di riagganciare un telefono e dà in escandescenze. Insomma, il Diego che nessuno vorrebbe più rivedere.
Simona Marchetti