di yuzzu il 18 mag 2007, 15:36
MILANO, 18 maggio 2007 - Atene è ormai alle porte. Il turbine di emozioni che avvolge una finale di Champions League si mischia ai sentimenti dei giocatori rossoneri che non possono dimenticare la beffa di Istanbul con i Reds. Paolo Maldini, il capitano, ha le idee chiare. "Incontrare il Liverpool potrebbe essere un motivo di rivincita - spiega al sito dell'Uefa - ma non abbiamo niente contro di loro. Non dobbiamo guardare troppo all'avversario e fare quello che il Milan sa fare". L'atmosfera, stando alle parole del capitano, sembra serena. "Viviamo l'approccio alla finale in maniera abbastanza tranquilla - racconta -. Più si avvicina la partita e più la tensione sale. Penso che inizierà lunedì quando partiremo per Atene".
MILAN COMPETITIVO - Nonostante le tante difficoltà, per il Milan si tratta della terza finale negli ultimi cinque anni. "Il segreto? Il Milan ha una mentalità diversa. Per esempio è l'unico club che tiene i giocatori oltre i 35 anni per quello che sanno dare sul campo, senza guardare alla carta d'identità".
OTTAVA FINALE - Quella di mercoledì è l'occasione per Maldini di giocare l'ottava finale di coppa dei Campioni, impresa riuscita in passato solo a Gento. "Onestamente a me i record non è che interessino tanto - sottolinea -. Mi interessa vincere il più possibile e il Milan mi ha dato la possibilità di tornare più volte a giocare questa finale che non è così semplice da raggiungere. Quante ne vorrei giocare ancora? Spero un'altra oltre a quella di Atene anche perchè l'anno prossimo sarà davvero il mio ultimo".
IL BILANCIO - La prossima sarà la stagione dell'addio, ma a 38 anni è arrivato il momento di fare un bilancio della propria carriera. "La mia speranza era quella di riuscire a diventare un giocatore di serie A - confessa -. I discorsi di mio padre erano più improntati sul tipo di educazione che mi doveva trasmettere. Credo che l'amore per il calcio sia una cosa innata, è ciò che mi fa andare avanti a questa età: non credo che morirà mai. Per ottenere grandi risultati devi avere la fortuna di essere in un grande club, come il Milan. Per me il calcio vuol dire Milan".
L'EREDE - C'è già una terza generazione di Maldini all'orizzonte, il figlio di Paolo. "Alla sua età si vede se sei portato o no. Lui lo è. Se riuscirà a sviluppare il talento e la volontà per arrivare ai grandi traguardi, sarà poi lui a decidere se intraprendere o meno questo tipo di carriera".
LA MAGLIA - La bandiera rossonera ha un sogno. Da un lato vorrebbe che la sua maglia, la numero 3, venisse ritirata. Ma... "Se qualcuno dovesse ancora indossarla - conclude - spero si tratti di uno dei miei due figli. Potrebbe essere un'altra bella storia".