In base alla deposizione resa ieri da Maurizio Capobianco (ex quadro amministrativo della Juventus e in causa con il club) la Procura di Torino aprirà un nuovo fascicolo per l’ipotesi di frode fiscale. L’interrogatorio, durato 3 ore, è ruotato intorno alle dichiarazioni dell’ex responsabile del «bacx office» bianconero a «Repubblica» e ripetute martedì all’Ufficio indagini della Figc: doni ad arbitri (generico), modalità per l’acquisto di schede telefoniche svizzere (utile per le inchieste napoletana e sportiva su Moggi). E, novità ritenuta d’interesse specifico per le indagini dei magistrati torinesi, meccanismi di false fatturazioni emesse da società cui si appoggiava la gestione del club all’epoca di Giraudo.
Gli importi di queste triangolazioni non sarebbero elevati, né Capobianco ha indicato cifre. In ogni caso i contratti commerciali che trattava al suo livello non erano di primo piano per il bilancio. Il procuratore aggiunto Bruno Tinti e il pm Marco Gianoglio, che già indagano sui bilanci Juve dei primi anni 2000, vorrebbero ora sapere se, attraverso questi meccanismi di fatturazione, si costituivano riserve di fondi neri. Nei prossimi giorni i pm sentiranno Teresa Gastaldo, ex contabile del club.
A Roma, invece, già oggi il pool di Borrelli interroga, sugli sviluppi delle ultime indagini di Napoli e della deposizione di Capobianco, gli ex designatori Bergamo e Pairetto, il ds Angelo Fabiani, dirigenti del Messina e quel Bertolini, l’osservatore bianconero che acquistava in Svizzera le schede telefoniche per Moggi. Previste otto audizioni. Capobianco, in ottobre, avrebbe voluto essere ripreso dalla nuova gestione Juve. Così non è stato. Molto di quanto va dicendo c’era già nei 2 ricorsi alla magistratura del lavoro contro Juventus e Semana, società in cui era transitato (prima di finire in Alpitour) e di cui parla come dello strumento utilizzato in passato per finanziare il tifo organizzato delle curve. Semana è in gran parte controllata dal costruttore Gilardi che ha realizzato «Mondo Juve» a Vinovo ed è vicino ad Antonio Giraudo.