PECHINO (Cina), 27 agosto 2007 - Zhang Huimin, una bambina cinese di otto anni, è arrivata oggi a Pechino dopo una super-maratona a tappe di 4000 chilometri. Il padre della piccola, Zhang Jiamin, ha sostenuto di aver concepito l'impresa come "omaggio" alle Olimpiadi del prossimo anno. L'uomo, un ex-fondista di scarso successo che oggi ha 54 anni, è stato aspramente criticato da Wang Junxia, medaglia d'oro nel 1996 ad Atlanta nei 10.000 femminili, che lo ha accusato di mettere in pericolo la salute della bambina.
PUNIZIONI CORPORALI - L'uomo - che per allenare la figlia ha lasciato il suo lavoro di allevatore di pesci - si è difeso affermando che la piccola "non avrebbe potuto farlo se non fosse stata piena di passione", ma ha ammesso di aver fatto ricorso a "occasionali punizioni corporali" nel corso del viaggio. "I bambini - ha detto - a volte non hanno autodisciplina". Sua figlia, ha aggiunto, "ha mostrato il suo potenziale ed il suo interesse per il fondo fin da quando ha cominciato ad allenarsi, in base alle mie istruzioni, all'età di tre anni. L'anno scorso per la prima volta ha corso una maratona completa e il suo tempo migliore è stato di 3h28 minuti".
CRITICHE ISTITUZIONALI - Il Bocog, comitato organizzatore delle Olimpiadi di Pechino, ha preso le distanze dall'impresa di padre e figlia, evitando di essere coinvolto nella vicenda. "Spero che mia figlia possa fare della Cina una forza con la quale è necessario confrontarsi nelle corse di fondo", ha proseguito Zhang. La supermaratona della piccola Huimin è iniziata il 3 luglio dall'isola di Hainan, nel Sud della Cina e l'ha vista passare attraverso sei province. Il programma rigidamente rispettato, prevedeva la sveglia alle sei e una corsa quotidiana di 60 chilometri. Zhang non ha nascosto di aver grandi ambizioni per la figlia che, ha detto, "un giorno parteciperà alle Olimpiadi".
LA NUOVA SFIDA - L'ex atleta ha affermato di aver cercato di far un maratoneta anche del suo figlio maschio - più grande di Zhang Huimin -, ma di aver rinunciato a causa della "decisa opposizione" del giovane. Quanto alla figlia, la piccola oggi ha riposato e domani arriverà in piazza Tiananmen, il cuore della metropoli, dopo una corsa 'simbolica' di 15 chilometri. Ma non è finita qui: il padre allenatore sta già pensando alla prossima impresa. "Ho studiato attentamente la topografia del paese e ho individuato un percorso verso il Tibet, che potrebbe essere la prossima tappa della nostra attività atletica".