Chiesto il rinvio a giudizio per Moratti, Galliani e .......

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Chiesto il rinvio a giudizio per Moratti, Galliani e .......

Messaggiodi nemesys_72 il 24 set 2007, 13:52

(AGM-DS) - Milano, 24 settembre - Falso in bilancio: la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Massimo Moratti e Adriano Galliani. L’inchiesta e` condotta dal pm Carlo Nocerino. L’invito a comparire riguarda anche il vicepresidente nerazzurro Rinaldo Ghelfi e l`ex dirigente Mauro Gambaro. Il presidente dell`Inter e l`amministratore delegato del Milan sono indagati dalla Procura di Milano per l’ipotesi di falso nei bilanci delle loro societa`. In particolare secondo i calcoli della Guardia di Finanza e della Procura, senza il ‘doping amministrativo’ dei bilanci nerazzurri, l’Inter non sarebbe riuscita a rientrare nei parametri previsti e e non avrebbe potuto iscriversi al campionato 2004-05, concluso al terzo posto.

I dirigenti accusati avrebbero ritoccato i conti dei due club calcistici attraverso lo scambio di alcuni giocatori i cui prezzi sarebbero stati gonfiati: `plusvalenze` per ricoprire veri e propri buchi di bilancio. Il Milan e l`Inter sono accusati di aver violato la legge 231 che obbliga le societa` `a predisporre modelli organizzativi atti a prevenire reati`. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra 1999 e il 2003.

L`inchiesta era nata da un esposto presentato dall`ex presidente del Bologna Giuseppe Gazzoni Frascara alla magistratura di Roma. Il fascicolo venne poi trasmesso alla procura di Milano per quanto riguarda Milan e Inter.

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Re: Chiesto il rinvio a giudizio per Moratti, Galliani e .......

Messaggiodi Aragorn il 24 set 2007, 13:56

a predisporre modelli organizzativi atti a prevenire reati
8O che cappero vuol dire?


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Re: Chiesto il rinvio a giudizio per Moratti, Galliani e .......

Messaggiodi Aragorn il 24 set 2007, 14:00

Si è scatenato l’inferno intorno alla fine-inchiesta della Procura di Milano relativa al cosiddetto doping amministrativo di Inter e Milan. Quello che rappresenta il prologo di una probabilissima richiesta di rinvio a giudizio di Moratti e Galliani a cura del pm Carlo Nocerino è diventato strada facendo un’altra cosa: un sommario processo di piazza riservato soprattutto all’Inter dello scudetto a tavolino, tanto che anche a Montecitorio, sponda deputati iscritti al locale Juventus club, la sentenza è già stata scritta.



Leggendo quanto scrive Nocerino vengono i brividi, quando accusa Moratti e il suo staff amministrativo di avere esposto nei bilanci fino al giugno 2004 "fatti non rispondenti al vero" e poi "con l’intenzione di ingannare i soci e il pubblico e al fine di conseguire l’ingiusto profitto, di evitare di evidenziare perdite che avrebbero comportato l’obbligo di ripianare/ridurre il capitale sociale, nonché di evitare di rappresentare alla Covisoc l’esatta situazione patrimoniale ai fini delle verifiche propedeutiche all’ammissione ai campionati 2004-05 e 2005-06". Mettendola così, e guardando al codice di giustizia sportiva, in teoria ci sta dentro tutto il peggio dell’articolo 13, relativo alle sanzioni: si parte da una penalizzazione di uno o più punti ma sono previste anche retrocessione, esclusione e revoche di scudetti. Pure quelli assegnati a tavolino.



Ma qual è l’impianto accusatorio del pm milanese? A quanto è dato sapere, e a quanto risulta alla Federcalcio, si basa in massima parte sulle cosiddette plusvalenze fittizie, o meglio gonfiate. Quell’artificio contabile grazie al quale fino a qualche anno fa molte società di calcio restauravano nei limiti del possibile, e talvolta anche oltre, il proprio bilancio: gonfiando il valore (cartaceo) dei calciatori e procedendo a scambi che aggiustavano per un certo tempo i conti dei due club coinvolti nell’operazione. Lo si è fatto non solo a Milano, e infatti inchieste sul doping amministrativo sono in piedi anche altrove. A Genova (Genoa e Udinese, Samp e Milan) si è arrivati alle richieste di rinvio a giudizio, a Roma c’è già un processo (a Cragnotti e Sensi) che si sa (così si dice) come finirà: con l’indulto, perché il falso in bilancio è un reato che è un po’ meno reato, nel senso che è stato depotenziato, attraverso la riduzione delle pene e dei tempi di prescrizione.



Qui interessa solo relativamente sapere come andranno a finire, magari tra qualche anno, le vicende nei tribunali italiani. Quello che incuriosisce, divide e appassiona, tanto più dopo Calciopoli, è la vicenda sportiva. Borrelli, il capo dell’Ufficio Indagini che aveva già chiuso il fascicolo passandolo al Procuratore Palazzi per una più che probabile archiviazione, sarà costretto a riaprirlo? Nocerino offrirà nuove maniglie al teorema accusatorio o la giustizia sportiva dovrà solo soffermarsi sulla questione delle plusvalenze gonfiate? Esse rientrano in quella "falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi" coi quali "una società tenta di ottenere o ottiene l’iscrizione a un campionato a cui non avrebbe potuto essere ammessa", come recita il codice di giustizia sportiva (art. 7) quando poi fa riferimento alle sanzioni (peraltro assai variegate)?



Allora, e oggi, non c’è una parola tra le tante (troppe) della giustizia sportiva che faccia riferimento alle plusvalenze. Gonfiate e no. Oggi, al contrario di allora, c’è solo una Covisoc un po’ più attenta a verificarne il contenuto. A pesarle. Allora l’Inter e il Milan, in buona compagnia, ebbero proprio dalla Covisoc via libera all’atto delle iscrizioni al campionato. Fosse stato loro contestato qualcosa, si può ragionevolmente supporre che avrebbero ripianato mettendo mano al portafoglio. Niente di cui vantarsi, anzi. Ma anche poco da spartire col processo sommario tanto presto sollevato


fonte quotidiano.net


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