Si sta chiudendo la transazione fiscale tra Valentino Rossi e l'Agenzia delle Entrate. In queste ore Victor Uckmar, uno dei più importanti fiscalisti italiani, sta raggiungendo Pesaro per definire gli ultimi dettagli dell'accordo insieme allo storico commercialista del pilota, Arnaldo Cappellini.
La base della transazione, dopo un lungo studio delle carte dell'accusa, è stata fissata da Uckmar intorno ai 15 milioni di euro, ma il Fisco ritiene la cifra troppo bassa: cinque anni di presunte evasioni fiscali, dal 2000 al 2004, avevano prodotto una cartella esattoriale da 112 milioni di euro: sui 59 milioni di reddito prodotto dal pilota in Italia e mai dichiarato, il Fisco ha chiesto tasse in arretrato per 43,7 milioni (Irpef, Irap e Iva non pagate) più altri 68,3 milioni che si conteggiano sommando gli interessi maturati alle more.
E' possibile che l'accordo venga sancito all'Agenzia delle Entrate di Pesaro entro l'anno, con la benedizione del sottosegretario Vincenzo Visco. Valentino Rossi, su suggerimento degli investigatori del Fisco, è pronto a dichiarare la chiusura del suo domicilio fiscale a Londra per rientrare in maniera integrale in Italia, nella sua Tavullia. In cambio sarà messa una pietra tombale sugli accertamenti sulle ultime due stagioni: 2005 e 2006.
Questo percorso di "pacificazione fiscale" è già stato scelto, in passato, dal pilota di Formula Uno Giancarlo Fisichella e dallo stesso Luciano Pavarotti, il cui avvocato la scorsa estate, quando esplose il caso dell'evasione di Rossi, aveva fornito le prime consulenze al pilota.
(20 dicembre 2007)