di Aragorn il 21 gen 2008, 16:07
Chissà cosa diranno adesso. Chissà cosa diranno quelli che hanno costretto Collina alle dimissioni per via di uno spot pubblicitario e continuano a difendere lui e i suoi arbitri di fronte a questo sfacelo. Chissà cosa diranno sui Gervasoni e sui Lanciano di turno (arbitro e guardalinee di ieri sera) che sfacciatamente stanno aiutando l’Inter. S, stanno aiutando l’Inter, che pure è una grandissima squadra e potrebbe correre con le proprie gambe, senza essere costretta ad accompagnare le proprie vittorie con le lamentele sempre più fragorose degli avversari. Di tutti quelli che si sono infuriati nel corso di questo campionato. Perché la nostra improponibile classe arbitrale ha seminato errori a ripetizioni: nei confronti della Roma, della Juve, del Milan, della Lazio… Di tutti, ma non dell’Inter che, senza richiederlo, ha scoperto come la sudditanza può trasformarsi in un vergognoso e sempre più evidente soccorso ai più forti.
Ci hanno messo pochissimo i nuovi arbitri, i Collina boys, a scoprire come si può vivere soddisfatti e felici nell’accontentare i potenti. Sarebbe bello se oggi Moratti, che ne ha subite in passato di cotte e di crude e ha classe e sensibilità per immaginare cosa stiano provando tutti quelli che adorano il calcio, prendesse le distanze da questi giudici improvvisamente a senso unico nei suoi confronti. Sarebbe un bel gesto, ci pensi. Glielo diciamo con la stessa forza con cui negli anni passati, le collezioni del nostro giornale sono a disposizione ma lui sa bene di cosa parliamo, abbiamo denunciato torti, ingiustizie, incapacità conclamate.
Anche perché, quello che è successo a San Siro, è sotto gli occhi di tutti. E sarebbe potuto, dovuto, essere sotto gli occhi di Caressa e Bergomi, che invece ci hanno stordito con le loro parole. Aspettavamo un giudizio netto, qualcosa di chiaro, come Sky ha nel suo Dna e sa essere tutte le volte.
Stavolta invece - sul primo affossamento di Cordoba su Corradi, rigore solare - continuavano a dirci che l’attaccante prende posizione… prova… guadagna un metro: ma ditelo, dai ditelo, che era rigore, rigore netto, con conseguente ammonizione o espulsione. Aspettavamo che si accorgessero del fallo di Materazzi in area e poi ci dicessero quello che a noi è sembrato così solare da sembrare banale: il rigore inesistente dell’Inter, con Couto che colpisce di testa e… E, ci hanno detto, poi con la mano: dunque - hanno aggiunto, sì hanno aggiunto anche questo - si tratta di stabilire se il fallo di mano sia o no volontario! Ve l’immaginate un giocatore che è capace di colpire il pallone di testa e nel frattempo sa prepararsi a colpire con la mano dopo una frazione di millesimo di secondo? Se qualcuno è capace di tuffarsi, colpire il pallone di testa e nel frattempo prepararsi al fallo di mano, lo candidiamo per il capolavoro dell’anno. Questa è davvero l’ultima, la più divertente, con la nostra classe arbitrale - capace di sostenere l’Inter già contro Reggina, Atalanta, Lazio, Torino, Juve e Siena - pronta a superarsi. Superlativo.
Alle spalle dei nerazzurri, sempre a sette punti per le ragioni che abbiamo detto, c’è la Roma di Spalletti. Straordinaria, ancora una volta, la prova di De Rossi, bravi sono stati Giuly e Cicinho, due pezzi dell’ultima e - da qualcuno - discussa campagna romanista. Nel campionato passato la Roma avrebbe dovuto far ricorso a qualche primavera: la squadra di ieri era invece assolutamente competitiva. I giallorossi, in un campionato molto più equilibrato rispetto allo scorso anno, hanno conquistato gli stessi punti, andando avanti in Champions e Coppa Italia. Bilancio assolutamente positivo.
Ha frenato invece la Juve, che dopo il pareggio di Catania è stata bloccata in casa dalla Sampdoria. Molto discutibile la scelta di Ranieri che, alla fine del primo tempo, ha sostituito Del Piero, tra i più attivi e reattivi. In una partita chiaramente destinata ad essere decisa da un episodio, sarebbe stata preziosa la classe del capitano. Con una difesa di maggior garanzia probabilmente il tecnico avrebbe rischiato il tridente: per non lasciare troppo spazio e troppo campo, ecco invece la decisione di inserire Iaquinta e, a quel punto, togliere Alex. È urgente che, anche alla luce di queste considerazioni, la Juve capitalizzi gli ultimi giorni di mercato per puntellare la retroguardia.
La Fiorentina va e il Milan risale, con i colpi dei suoi attaccanti. Dopo la giornata di gloria per Ronaldo e Pato, stavoltastato Gilardino a meritarsi la copertina. Certo che i rossoneri, con tre giornate da recuperare, possono risalire in fretta molte posizioni. Si è invece ulteriormente staccato dal gruppo delle prime il Palermo, battuto in casa dal Siena. I siciliani hanno sbagliato tante occasioni, tra cui un rigore di Miccoli, ma i toscani sono stati formidabili nel rispondere prima al gol di Amauri e poi al pareggio di Miccoli sul secondo rigore concesso dall’arbitro. È finita tra mille discussioni, in campo e negli spogliatoi, Napoli-Lazio. De Laurentiis si è lamentato dell’arbitraggio, soprattutto per l’espulsione di Blasi, i biancocelesti hanno protestato per una trattenuta su Ledesma in occasione del gol allo scadere. I protagonisti in campo sono stati Hamsik, grande giocatore e grande intuizione di Marino, e uno strepitoso Ballotta. Il pareggio costringe la Lazio ad aumentare molto il ritmo nel girone di ritorno, se vuole cercare di arrivare in zona Uefa. Nel Napoli è stata forte la polemica tra il presidente e Reja, che evidentemente non ha gradito tutte le esternazioni dei giorni scorsi. Un presidente ha il diritto anche di esonerare il suo tecnico, ma metterlo così sotto pressione non porta vantaggi a nessuno. Tantomeno ad una squadra che comunque ha conquistato 24 punti: difficile pensare alla vigilia del campionato di poter fare meglio.
Importantissimi i successi di Livorno e Reggina: i calabresi possono contare su una società sempre vigile e oculata sul mercato, come dimostra l’acquisto di Brienza, su una squadra di grande carattere e su un allenatore capace e non solo di grande esperienza. Non c’è dunque da stupirsi per i sette punti nelle ultime tre partite e per i dieci conquistati nelle ultime quattro in casa.
«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»