New England-San Diego 21-12
Tutto come da pronostico, almeno per quanto riguarda il risultato finale. I Patriots superano anche l’ultimo ostacolo prima del Super Bowl e vanno in Arizona portandosi dietro un record immacolato. Ma quanta fatica per avere ragione dei Chargers. Tom Brady gioca una partita sottotono, Randy Moss e’ inesistente e così San Diego con il cuore e l’orgoglio riesce a rimanere in partita fino alla fine nonostante l’assenza della stella LaDainian Tomlinson, il quale deve dare forfait dopo pochi minuti, e le pessime condizioni fisiche del quarterback Philip Rivers. I Patriots così strappano il biglietto per il Super Bowl grazie a una difesa insuperabile nella “red zone” e alla produzione di un eccellente Laurence Maroney (25 corse per 122 yard e un touchdown). Dopo un primo tempo davvero equilibrato nel quale Brady commette errori inusuali (due intercetti davvero evitabili) i Chargers provano a cambiare marcia nel terzo quarto. Sotto 14-9 gli ospiti fanno capire di crederci davvero trasformando l’ennesimo intercetto di un Brady a tratti confuso in un drive discreto, chiuso dal field goal dalle 24 yard di Nate Kaeding. Il 14-12 però rappresenta l’ennesima occasione mancata per l’attacco di San Diego che ancora una volta arriva nella “red zone” ma si deve accontentare di un field goal. Brady sarà anche in giornata non particolarmente brillante ma nei momenti delicati si sa sempre far trovare pronto. Così appena Sa Diego prova a mettere pressione ai Pats, il qb di New England ritrova ritmo con i suoi ricevitori (eccezion fatta per un “non pervenuto” Randy Moss). I padroni di casa marciano e Tom Brady all’inizio dell’ultimo quarto mette nelle mani di Wes Welker la meta del 21-12. Un colpo da ko perché i Chargers non hanno più la forza di rialzarsi. Le corse di Maroney tolgono ogni speranza ai Chargers i quali comunque escono dal match a testa alta.
Green Bay-New York Giants 20-23 d.t.s.
Per il secondo anno consecutivo ci sarà un Manning al Super Bowl, ma questa volta toccherà Eli provare a emulare le gesta del più celebre Peyton. Il più giovane dei Manning, infatti, scombussola i piani della stragrande maggioranza degli sportivi a stelle e strisce, e anche della stessa Nfl, che avrebbe preferito vedere il veterano Brett Favre sfidare gli imbattuti Patriots in Arizona. I Giants, comunque, non rubano assolutamente nulla, anzi mostrano tutto il loro carattere andando a conquistare in condizioni climatiche impossibili (il termometro al Labeau Field tocca anche i –19) il loro 10° successo consecutivo in trasferta di questa magica stagione. Molti rimpianti per i Packers che nelle previsioni della vigilia avrebbero dovuto dominare con le corse di Ryan Grant. Il running back, invece, non riesce a trovare spazio tra le maglie della difesa di New York, così Favre è costretto a forzare, commettendo due costosissimi turnover. I Giants in attacco sbagliano davvero poco e mostrano grande freddezza nei momenti decisivi. Solamente mantenere il possesso dell’ovale, con le temperature siberiane del Lambeau Field e’ un’impresa ma le squadre, dopo un inizio contratto riescono a produrre interessanti drive. Green Bay va al riposo avanti 10-6 ma a metà del terzo quarto i Giants tornano davanti grazie alla meta di Brandon Jacobs. Donald Lee, ben imbeccato da Favre, risponde firmando il touchdown del 17-13 ma in chiusura di frazione New York sorpassa nuovamente i padroni di casa. Questa volta ad atterrare in end zone e’ il running back Ahmad Bradshaw. L’ultimo quarto non è avaro di emozioni, nonostante a referto vada solo il field goal del pareggio realizzato da Mason Crosby a 12’25’’ dalla sirena. La squadra newyorchese, infatti, avrebbe l’occasione di chiudere i conti proprio allo scadere dei tempi regolamentari ma Lawrence Tynes fallisce, per la gioia dei tifosi del Lambeau Field, un field goal dalle 36 yard. Si va ai supplementari con i padroni di casa che oltre ad avere l’inerzia dalla propria parte, vengono premiati anche dalla monetina. L’ovale, infatti, va nelle mani di Brett Favre. Tutti si aspettano il drive risolutore ma il qb di Green Bay, invece, si fa subito intercettare da Corey Webster. I Giants ringraziano e trafiggono il cuore dei tifosi di Green Bay realizzando, con il freddissimo (non solo per via della temperatura) Tynes il field goal dalle 47 yard che li porta in Arizona.