tratto da motonline
n un periodo in cui tutti dovremmo preoccuparci di salvaguardare il Pianeta sul quale viviamo, producendo una minor quantità di emissioni inquinanti, la ricerca scientifica e industriale è concentrata sullo sviluppo di carburanti alternativi. I veicoli elettrici stanno infatti diventando sempre più popolari, come lo scooter Vectrix o la vettura a combustione ibrida Prius messa a punto dalla Toyota. Tuttavia, talvolta questo tipo di soluzione sposta semplicemente il problema dell'inquinamento dal veicolo stesso alla stazione che produce l'energia necessaria per muoverlo.
Molti terreni sparsi per il mondo vengono progressivamente convertiti alla coltivazione di cereali o canna da zucchero in modo da ricavare etanolo "pulito", nonostante ci siano critiche che riguardano la produzione di questo particolare carburante ottenuto da fonti rinnovabili circa il danno ambientale che esso produrrebbe e il relativo aumento dei prezzi del cibo, in quanto la sua produzione sottrae risorse alla produzione degli alimenti per sfamare le persone. Dunque, al momento il gasolio rimane l'unica vera alternativa alla benzina tradizionale, ma anche questo non rappresenta certo un carburante "pulito" e non prevede al momento applicazioni in campo motociclistico.
Che fare, dunque? Dave Akhurst pensa di avere la risposta ed è per questo che il 57enne ingegnere britannico ha dato forma al suo personale contributo per salvare il Pianeta. Lavorando nella sua fornitissima officina situata nella campagna a sud-est di Londra, tra strumenti musicali e bilancieri per motori Desmo, l'ex-pilota - che una volta ha anche vinto con la sua Yamaha TZ350 nel vicino circuito di Brands Hatch - ha costruito la prima motocicletta alimentata a propano che ha giustamente ribattezzato Greenfly (oltre ad averla verniciata di verde).