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Giuseppe Rolleri ha scritto:Di certo affascina, certo ha gli occhi da cerbiatto e il portamento da campione, da predestinato. Il ragazzo però al momento rimane un mistero. Un po' come una mano buona a poker. Buona ma non buonissima. Un tris d'assi che bluffando si può spaccire per un poker. Ma è un rischio.
Il bluff potrebbe anche saltar fuori. E' impossibile dire ora se Lewis sarà un campione meteora come ne abbiamo visti molti negli ultimi anni. Al momento anche con il mondiale in tasca, ricorda più Villenueve o Hayden che Schumacher o Rossi. Non basta aver " le palle" buttandosi dentro, rischiando la sportellata e poi accusare altri di mancare di coraggio e attributi.
Perchè queste cose le abbiamo viste fare da tanti, anche non campioni del mondo, semplici uomini di giornata, spariti quando in edicola arrivavano i giornali del giorno dopo. Quello che non abbiamo visto fare ad Hamilton è reagire alle difficoltà o prendere in mano una squadra intera.
Lewis è stato bravissimo ad approffittare della debilezza altrui a infilarsi nel vuoto di potere lasciato da Schumacher in una Formula 1 che cercava novità e freschezza. Hamilton ha approffittato quest'anno di una Ferrari incapace di affondare il colpo e di scegliere l'uomo su cui puntare, di certo non ha fatto crescere la McLaren, l'ha lasciata allo stesso livello del 2007.
Alla fine ha vinto il mondiale del meno peggio, un campionato mediocre, dove l'ha spuntata chi ha sbagliato meno, non chi ha guidato meglio. Un titolo più simile a quelli di Rosberg, Piquet ('81), o Hill, rispetto a quelli di Schumi o Alonso. Insomma 5 vittorie non sono una cifra memorabile, ancor più se consideramo appunto che gli unici avversari veri, con un mezzo all'altezza erano Raikkonen e Massa. Lewis invece ha lasciato un sacco di vuoti di potere e sorpattutto ha manifestato una fragilità che nulla ha a che fare con un fuoriclasse. E' successo nel 2007, è successo anche quest'anno pur con esito differente. A Lewis è venuto il braccino. Ha avuto match point che non ha sfruttato, ha lasciato prevalere l'ansia da prestazione e ha rischiato una seconda terribile delusione. E il ragazzo non sembre certo lasciato a se stesso.
In squadra è stato coccolato e previlegiato come un rampollo primogenito, sia con accanto un due volte campione del mondo come Alonso, sia con Kovalainen. Ron Dennis lo ha tirato su e difeso in qualsiasi circostanza. Protetto nel team, protetto da una potentissima stampa inglese che lo perdonato sempre e sempre ha attaccato gli avversari. Già il passaporto britannico non è di per sè un difetto, ma tutti sanno quanto conti la politica in Formula 1 e tutti sanno quanto pesi la Union Jack presso la Fia.
Non a caso ripercorrendo le cronache degli ultimi due anni il ragazzo ha passato più tempi nei tribunali della Fia che nei paddock con decisioni che ogni volta hanno riscritto il diritto sportivo. Un privilegio che è certo servito poi in pista, ma che lo ha reso piuttosto impopolare tra i colleghi. E' campione del mondo. Va bene complimenti te lo sei meritato. Ora però dimostra di non essere un fenomeno a metà.
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