Il capitano bianconero votato miglior numero 10 di sempre Piccolo problema: e Maradona? Platini? Cruijff? Di Stefano?
Sono (e sono stati) così bravi che ci fanno divertire sempre. Anche quando giochiamo noi. Noi, lettori, telespettatori, commentatori, ovviamente tifosi tutti. Ed allora prendiamola così, giusto per gioco e arriviamo al dunque: chi è stato il miglior numero 10 della storia calcistica? Premettiamo, non è che noi, del Giornale, ci siamo svegliati ieri mattina e ci siamo chiesti: ma quale sarà mai il miglior numero 10? Come ci fosse caduto un vasetto di gerani sulla testa e ne avessimo avuto la poco originale ispirazione. No, tutto è nato da un sondaggio della domenica di passione senza calcio di serie A (a qualcuno, in tv e dintorni, è perfino sfuggito dire: domenica senza calcio, ignorando la serie B). Domenica dedicata al santo numero 10, nn a caso il 10-10-2010. Ci hanno provato alcuni siti web, è stata molto più spettacolare l’idea di Sky sport24 (canale televisivo-sportivo all news) che, dalle 10,10 del mattino alle 10,10 di sera (la perfezione dei particolari), ha rilanciato un sondaggio, mettendo in gara 24 “numeri 10” degli ultimi 60 anni. A occhio hanno scelto il meglio. E lo snocciolarsi dei risultati è stato più intrigante di un giallo, pieno di colpi di scena: Totti che batte Cruijff, Baggio che stende Platini eppoi Messi, Zidane che surclassa Zico, ma viene spianato da Del Piero con distacco irridente. Fino al risultato finale che ha detto: Del Piero è megl’e Pelè. Noi tutti sapevamo di Maradona, ma scoprire che perfino Alex....
No, non ci siamo. Meglio, c’è un limite anche alla dissacrazione del pallone. E scoprire che per un pubblico televisivo Del Piero batte Pelè col 67% contro il 37 %, e in un precedente round lo stesso Alex aveva battuto anche Maradona (59 a 41) fa venire il mal di testa. E un po’ di mal di cuore. Juventini a parte.
Ecco, il problema non è che abbia vinto Del Piero. Ma come sia possibile non distinguere mai tra tifo e passione, tra l’apprezzamento per il gioco del pallone e la propria appartenenza di fede. Questo è un autogol del pubblico italiano, anzi del SuperIo di un popolo di commissari tecnici che, talvolta, dimostrano di saperne più di tanti altri (popoli). Al voto siamo stati rappresentati da un microcosmo di circa settemila anime (così Skysport24 ha calcolato i votanti), saranno stati tanti ragazzi, ma pure telespettatori dai 40 anni in su, visto che Mazzola e Sivori hanno tenuto a bada Messi, Cruijff e Rivera si sono battuti bene. Ma, in assoluto, chi apprezza il pallone sa bene che potrai avere il dubbio se sia stato più grande Pelè o Maradona, non oltre. Difficile metterli in competizione con Del Piero e Baggio, perfino con Platini e Rivera, Cruijff e Sivori, Zidane e Messi. Tanti stravedono per Totti: ci sta. Se avessero visto Eusebio, avrebbero capito che il portoghese era un Totti migliore. Per non parlare di Di Stefano. Dice Luis Suarez: «Il più grande che io abbia mai visto». E Luis ne capisce.
Sono solo finezze. Però esistono valutazioni obiettive che permettono di godersi i belli del calcio, senza far torto all’idolo del cuore. Gli juventini avranno votato in massa, ma ne avevano ragione: cinque grandi bianconeri sono, a buon diritto, fra i numeri dieci più grandi della storia. Peccato che l’attuale numero uno non valga Platini, Sivori e Zidane. E sicuramente saranno tanti a pensare che Baggio sia stato più bravo di Alex. Punti di vista. O di svista.
Insomma la delusione non deriva da una classifica dettata dal cuore, e forse dall’attuale immagine di Del Piero, più che da una reale valutazione tecnica. La delusione sta nel guardarci allo specchio: mai una volta che l’italiano si elevi dal tifo e rientri nel concetto di sport e di piacere del goderselo. I nostri minuti di silenzio negli stadi non sono mai silenziosi. E così i nostri giudizi: caciaroni anziché ponderati.
Quindi la classifica qui accanto, ideata dai superesperti della redazione sportiva, potrà essere discussa e discutibile, ma vuol rendere giustizia al pallone e ai suoi meravigliosi interpreti. Eppur sappiamo che Kakà, Baggio, Zico e qualche altro avranno diritto (e forse ragione) di lamentarsi.
fonte il giornale