di Aragorn il 14 mar 2006, 14:37
Pagina 106 programma dell'unione:
«non si esce dalla crisi della cooperazione senza interagire le nuove forze, che possono aiutare ad invertire e sconfiggere le politiche unilaterali e dissipative delle risorse del pianeta».
E chi sarebbero queste nuove forze? La risposta è poche righe più sotto:
«... le tante forme di impegno che hanno fatto emergere da Seattle a Mumbay, fino a Porto Allegre e a Firenze, grandi movimenti di solidarietà e di critica alle politiche neo-liberiste». Ancorché il programma tralasci, per comprensibili motivi di immagine, di citare nel novero dei «grandi movimenti» anche gli autori delle devastazioni al G8 di Genova o alla Conferenza intergovernativa dell'ottobre 2004 a Roma, la sostanza appare chiara.
«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»