di yuzzu il 13 mag 2007, 13:51
NEW YORK, 13 maggio 2007 - San Antonio supera Phoenix, New Jersey, invece, trascinata da un grande Jason Kidd, ha la meglio su Cleveland.
Western Conference
San Antonio(3)-Phoenix (2) 108-101 (2-1 nella serie)
Gli Spurs ritrovano un sontuoso Manu Ginobili, decisamente deludente nelle prime due gare della serie, ricevono la solita performance da Mvp da parte di Tim Duncan e superano i Suns. Un match che Phoenix avrebbe anche potuto conquistare con il vero Steve Nash in cabina di regia. Invece il due volte Mvp per una volta stecca clamorosamente, fallendo le sue prime nove conclusioni dal campo e chiudendo il primo tempo con zero punti a referto. Mike D’Antoni, nervoso e arrabbiato come non mai nella conferenza stampa postpartita, può anche recriminare per alcune decisioni della terna arbitrale, fiscalissima con Amare Stoudemire, che a causa dei suoi problemi di falli rimane sul parquet solamente 21’ segnando comunque 21 punti, ed estremamente permissiva con Tim Duncan.
I Suns, nonostante il deludente primo tempo di Nash, arrivano anche al +10 nel secondo quarto ma Tim Duncan è immarcabile e San Antonio nel finale del tempo riesce a riprendere in mano le redini del match andando al riposo avanti 55-53. Il terzo quarto si apre con due falli discutibili fischiati a Stoudemire (una stoppata che sembra limpida su Duncan e un non chiaro contatto in attacco, che diventa il suo quarto fallo a carico, su Oberto) che costringono D’Antoni a rimettere in panchina il giocatore che stava creando non pochi problemi alla frontline di San Antonio.
I Suns però non accusano il colpo e riescono a rimanere aggrappati agli Spurs. Almeno fino a quando non inizia il Manu Ginobili show. L’argentino, svegliato da un colpo di Shawn Marion che gli procura un occhio nero, cambia il volta alla gara segnando 10 dei suoi 24 punti negli ultimi due minuti del terzo quarto. San Antonio, così arriva all’inizio dell’ultima frazione avanti 80-72. Gli Spurs inseriscono il pilota automatico e nemmeno i canestri del ritrovato Steve Nash riescono a spaventare la squadra texana che difende il proprio vantaggio e porta a casa il successo.
San Antonio: Duncan 33 (12/19), Ginobili 24, Parker 16. Rimbalzi: Duncan 19. Assist: Parker 5.
Phoenix: Marion 26 (8/15, 3/6), Stoudemire 21, Nash 16. Rimbalzi: Thomas 12. Assist: Nash 11.
Eastern Conference
New Jersey (6)-Cleveland (2) 96-85 (1-2)
I Nets hanno un disperato bisogno di un successo in gara-3, allora Jason Kidd li prende per mano e li trascina alla vittoria. Tanto per cambiare il fenomeno di New Jersey mette a referto una tripla doppia (l’11° in carriera nella postseason) e per una volta i Nets vincono la sfida al rimbalzo (43 contro i 30 catturati dai Cavs), così la truppa di coach Frank riesce a portare a casa un successo di importanza vitale. La chiave della partita è anche la grande difesa di squadra dei Nets sul pericolo pubblico numero uno LeBron James. “King” James, infastidito dalla difesa molto fisica di Jefferson, Carter e in alcuni possessi anche dello stesso Kidd, chiude con 18 punti, firmando così la sua peggior prestazione, almeno da un punto di vista statistico, in carriera nella postseason.
“Sinceramente non credo che i Nets difensivamente su di me abbiano fatto nulla di speciale – commenta LeBron James, il quale comunque dà un contributo importante alla sua squadra fornendo 12 assist – piuttosto sono stato io a sbagliare troppi tiri comodi”. Avanti anche di 15 punti nel terzo quarto i Nets diventano però troppo prevedibili in attacco. Cleveland così ne approfitta per rientrare in partita e all’inizio dell’ultimo periodo arriva al –4. La squadra di casa però appena sente i Cavs vicini accelera e grazie alla leadership di Kidd piazza il parziale di 8-0 che chiude definitivamente i conti. “Jason è un giocatore davvero speciale – dice il tecnico di New Jersey Lawrence Frank – la sua intensità e il suo altruismo sono contagiosi”.
New Jersey: Carter, Kidd, Jefferson 23. Rimbalzi: Kidd 13. Assist: Kidd 14.
Cleveland: Hughes 23 (7/17, 2/3), James 18. Rimbalzi: Ilgauskas 8. Assist: James 12.